Il Futuro della mobilità arriva in autostrada

08 Settembre 2022

 

L’Autorità dei Trasporti definisce il futuro dei servizi di ricarica elettrica in autostrada.
L’obbligo di installare le colonnine in autostrada spetta ai concessionari autostradali.

Con la delibera n. 130/2022 del 4 agosto 2022, l’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART) ha finalmente sbloccato l’annosa questione delle colonnine di ricarica in autostrada, approvando le nuove regole per la “definizione degli schemi dei bandi relativi alle gare cui sono tenuti i concessionari autostradali per gli affidamenti in subconcessione dei servizi di ricarica dei veicoli elettrici”.

Questo segnerà un deciso passo in avanti nella dotazione di infrastrutture di ricarica elettrica sulla rete autostradale italiana, coerentemente con gli obiettivi di transizione ecologica.

Come si legge nella Relazione di Analisi di Impatto della Regolazione, solo l’11% delle aree di servizio della rete autostradale italiana sono attrezzate con punti di ricarica elettrica con potenza elevata.
In Italia, si contano 73 automobili per ogni 100 abitanti, contro una media europea di 60. Ma se si restringe il campo ai veicoli LEV, per ogni 100 abitanti solo 0,4 automobili sono elettriche (PHEV o BEV) a fronte di una media europea di 0,9 automobili; in Germania la quota di automobili elettriche è cinque volte maggiore rispetto a quella dell’Italia!

Ricordiamo infatti che la diffusione delle auto elettriche in Italia è attualmente frenata (anche) dalla difficoltà nell’affrontare lunghi viaggi, mancando una capillare disponibilità di punti di ricarica ad alta potenza nelle autostrade. Ma ora che sono state definite le nuove regole, non ci sono più scuse per aumentare la dotazione.

Cosa cambierà?
Il piano per le colonnine elettriche in autostrada dell’Autorità dei Trasporti prevede alcuni standard minimi:

  •  Almeno due CPO (charging point operator): è prevista la collaborazione di due operatori di ricarica presso le stazioni di servizio interessate, ma inizialmente basterà che sia presente un solo CPO, a patto che il concessionario effettui gli ulteriori affidamenti entro cinque anni.
  • Deve essere consentito il pagamento immediato, (con tariffe eque e trasparenti, visibili sia nell’area interessata che sul web in tempo reale) senza registrazione o stipulazione di contratti.
  •  Il servizio dovrà essere attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, con possibilità di assistenza da remoto o di pronto intervento.
  • “Un numero di punti di ricarica ultraveloce accessibili al pubblico adeguato al livello di traffico circolante sulla carreggiata servita”.
  •  Le nuove stazioni di ricarica elettrica dovranno garantire “la pronta fruizione delle attività commerciali e ristorative, dove presenti”.
  •  POTENZA MINIMA MOLTO ALTA
    Per quanto riguarda invece la potenza dei punti di ricarica, aspetto chiaramente fondamentale (chi ricarica un veicolo in autostrada deve poterlo fare celermente, attendendo non più di 20/25minuti), la delibera parla di punti di ricarica accessibili al pubblico aventi potenza nominale “pari ad almeno 100 kW” e, comunque, “adeguata al prevedibile sviluppo delle capacità di ricarica dei veicoli nell’orizzonte temporale dell’affidamento”. Orizzonte temporale compreso tra 5 e 12 anni.

Un punto di svolta importante, che ridefinisce il concetto di mobilità elettrica, garantendo a tutti la possibilità di ricaricare la propria auto in autostrada.